Resto al Sud 2019 è un bando per finanziamenti agevolati a favore degli imprenditori e professionisti dai 18 a 46 che decidono di aprire un'attività in 8 regioni italiane del meridione. Tante le novità previste da questo nuovo bando che prevede anche una quota di fondo perduto molto elevata.
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Vediamo insieme qualche dettaglio:
REQUISITI PER PARTECIPARE AL BANDO RESTO AL SUD 2019
- Età compresa tra i 18 e i 46 anni (non compiuti).
- Residenza in una delle regioni del sud italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
- NON essere titolari di una p.iva “attiva” prima del 21 giugno 2017.
- NON risultare beneficiario di altre agevolazioni nazionali per l’auto-imprenditorialitànell’ultimo triennio.
La domanda può essere effettuata da un soggetto singolo che da più individui (che abbiano già costituito una società successivamente alla data del 21 giugno 2017 o che siano in procinto di farlo). Possono quindi accedervi sia le imprese individuali che le società (cooperative incluse). Ovviamente, i beneficiari del finanziamento dovranno mantenere la residenza o la sede legale nella regione indicata nella domanda stessa.
LE AGEVOLAZIONI A FONDO PERDUTO E A TASSO AGEVOLATO
I finanziamenti possono arrivare ad un massimo di 50.000 euro a soggetto, il tetto massimo può salire fino a 200.000 euro se la domanda viene presentata da più soggetti facenti riferimento al medesimo progetto.
Agevolazioni previste
Le agevolazioni consistono in un finanziamento a copertura del 100% delle spese, articolato in:
- Un contributo a fondo perduto fino al 35% del programma di spesa.
- un finanziamento bancario, del 65%, concesso da un istituto di credito aderente alla convenzione tra Invitalia e ABI.
Il finanziamento bancario deve essere restituito in 8 anni e beneficia di un contributo in conto interessi che copre integralmente gli interessi del finanziamento.
Spese che possono essere finanziate
- Interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili per un massimo del 30% del programma di spesa
- Macchinari, impianti, attrezzature nuove e arredamenti
- Software gestionali (anche in cloud) e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione (TIC);
- Altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, garanzie assicurative, ecc.) per un massimo del 20% del programma di spesa.
Spese che NON possono essere finanziate
NON possono essere acquistati Immobili (Case, terreni, ecc.);
NON possono essere acquistate automobili, furgoni, ecc. (tranne alcune rare eccezioni da verificare);
QUALI SONO LE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI FINANZIABILI CON RESTO AL SUD 2019?
Attività finanziabili
Grazie al bando resto al sud 2019 è possibile avviare iniziative imprenditoriali per:
- la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
- la fornitura di servizi alle imprese e alle persone (es. assistenza agli anziani)
- il turismo (es. B&B, Affittacamere, Lidi, ecc.).
- erogazione di servizi professionali (liberi professionisti)
* Sono escluse dal finanziamento le attività di solo commercio al dettaglio o all’ingrosso.
Attività non finanziabili
Così come previsto dalla circolare 22 dicembre 2017 n. 33 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le attività non sono quelle:
- Commerciali: sia al dettaglio che all’ingrosso (semplice compra-vendita)
- Immobiliari: tutte le attività legate all’immobiliare (ad esclusione dell’affitto e gestione degli stessi), si ricorda che non è possibile acquistare immobili;
- Agricole: Coltivazioni agricole, Silvicoltura, Allevamento di animali.
Se hai in progetto di aprire una pizzeria, un pub, un bar o un locale è bene sapere che alcune di queste attività sono finanziabili. Sono infatti presenti delle eccezioni, chiedi informazioni al tuo commercilista.
QUALI SOLO LE “SPESE” ESCLUSE DALLE AGEVOLAZIONI?
E’ bene sapere che le agevolazioni non coprono tutte le spese, in particolare:
- è assolutamente escluso l’acquisto di beni immobili (case, terreni, ecc.)
- i beni di proprietà di uno o più soci del beneficiario e dei parenti o affini dei soci entro il terzo grado
- la “sostituzione” di impianti, macchinari e attrezzature
- beni usati
- i “contratto chiavi in mano”
- le spese notarili, le imposte e le tasse
- l’acquisto di automezzi, ad eccezioni di quelli strettamente necessari al tipo di attività
- la progettazione e le consulenze per la realizzazione e presentazione del progetto
- la retribuzione dei dipendenti o dei soci
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